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Il Municipio Romano di
Trebula Mutusca

L'antica città Sabina Trebula Mutusca entrò a far parte dello stato di Roma con la conquista del territorio sabino ad opera del console romano M.Curio Dentato nel 290 a.C.
Gli scavi archeologici hanno individuato e circoscritto il municipium ad 800 mt. dal paese di Monteleone Sabino, in prossimità della chiesa romanica di Santa Vittoria. L'area dell'antica città occupa la zona denominata attualmente Pantano ed è delimitata da due colline con toponomi significativi, Colle Foro e Colle Diana. L'antico abitato era così collocato nelle vicinanze di uno snodo viario molto importante nell'antichità: da un lato la via Salaria , che collegava la valle del Tevere con l'Adriatico, dall'altra un tracciato preromano che univa la Sabina con l'area Marsicana.
Testimonianze archeologiche più antiche, risalenti all'epoca preromana di Trebula Mutusca, sono costituite da materiale in terracotta proveniente da una Stipe Votiva riferibile al culto della dea Feronia. Questi reperti, databili tra la seconda metà del IV sec. e l'inizio del III sec. a.C., sono oggi conservati nel museo civico di Monteleone Sabino.
Con la romanizzazione, inizia per la città un processo di grande trasformazione legato soprattutto allo sviluppo di un'economia agricola, mediante la formazione di Ville Rustiche (aziende agrarie a conduzione schiavistica). Alcuni autori antichi la ricordano come uno dei centri più importanti della Sabina e Virgilio nell'Eneide (VII, 711), evidenzia la sua produzione olearia .... oliviferaeque Mutuscae ..., attività ancora fiorente nella zona.

Ingrandisci scavo archeologico dell'anfiteatro Nella metà del II sec. a.C. il console Lucio Mummio, il conquistatore di Corinto, donò a Trebula Mutusca, sua città natale e allora Vicus, alcune statue portate dalla Macedonia come bottino di guerra. Elevata, solamente in età agustea, a Municipium retto da octoviri, Trebula Mutusca, tra il I sec. a. C. e il II sec. ebbe un periodo di massimo splendore, soprattuttto sotto gli imperatori Adriano e Antonino Pio, quando la città fu caratterizzata da

un vero assetto urbanistico e monumentale. Allo stesso periodo risalgono le Terme, situate in loc. Castellano ed ancora da scavare, e l'Anfiteatro sito in loc. Pantano dove sono inziati gli scavi archeologici nel 1998 e saranno terminati presumibilmente a metà del 2001.
Nel III sec., durante la persecuzione dei cristiani sotto l'imperatore Decio, una giovane romana di nome Vittoria, fu martirizzata e sepolta a Trebula Mutusca. Sulla sua tomba si sviluppò un primo nucleo cultuale al quale appartiene l'impianto catacombale e probabilmente il pozzo visibile al centro della chiesa eretta in epoca altomedievale e dedicata alla santa. Alla fine del IX sec. la Sabina subì l'invasione dei Saraceni , e Trebula Mutusca fu distrutta ed abbandonata. Dopo il pericolo dei Saraceni la città non fu più ricostriuta nell'antico luogo ma fu preferito il colle più facilmente difendibile di Monteleone.

Attualmente è in corso un Campo Scuola Archeologico per lo scavo del santuario repubblicano dedicato al culto della dea Feronia sito in località Pantano, frutto di una collaborazione tra il Comune di Monteleone Sabino, la Soprintendenza Archeologica per il Lazio e l'associazione Antaura .

ingrandisci Campo Scuola Archeologico   ingrandisci Campo Scuola Archeologico

Due momenti del Campo scuola Archeologico

 

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